martedì 4 gennaio 2011

Trincee del cuore.

Il soldato ne aveva bisono.
Quella lontananza si riduceva semplicemente grazie ad una insignificante chat.Eppure quest'estate qualche volta si erano scambiati delle misere parole -essendo nello stesso gruppo di amici- ma ora quelle parole erano più cariche. Ognuna a modo suo pesava, perchè il poco tempo sembrava non dare spazio a chiacchiere inutili.Non si poteva restare lì a parlare degli altri oppure ad aprire stupidi dibattiti.Sì, lui aveva bosgno di sentire qualcosa di familiare che appartenesse alla sua terra.Di ricordare a se stesso che nessuno si stava dimenticando di lui nonostante mancasse da cinque mesi da casa, nonostante sentisse la sua famiglia, probabilmente, tutti i giorni. Per lui sarà solo un modo per passare il tempo e dire qualcosa di carino ad una ragazza, e per lei un modo di sognare. Il caso ha voluto che proprio in quei giorni si tuffasse in un mare di parole e di emozioni di un libro che le stringeva il cuore, dove i protagonisti erano un soldato ventiduenne e un fiore di diciasette anni che stava sbocciando.
Un caso.Una banale casualità.
Solo lei poteva chiamarlo così: soldato. Anche quando era fuori servizio.

Quando l'immaginazione prende vita attraverso le parole :)

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