Inizio a ragionare. Per fortuna c'è qualcosa che si contrappone al sentimento -la ragione- e che io credo di avere.
Ci ho creduto ancora. Illusa, confusa, delusa. Dentro è caos, è tempesta, è rabbia, impotenza, stanchezza. Fuori è la realtà, quella vera, più giusta, più dolorosa. Che ti disarma, ti sconfigge e poi ti rende forte.
E' solo passeggero, come il resto passerà. Non ha senso neanche scrivere, cosa c'è da raccontare se non è successo niente. Diamine. Come può il niente farmi questo effetto?!
Mi sento stupidamente una di quelle ragazzine che si preoccupa in età adolescenziale di non poter trovare mai l'amore, una che vede come una tragedia la fine di una storia, che scrive dappertutto quanto gli manchi e quanto lo ha amato, o al contrario che è uno stronzo.
Io non sono così, non scrivo il tuo nome da nessuna parte. Non mi piango addosso se non per l'averci creduto davvero. Non mi manchi, non sei uno stronzo, non ti odio, non ti rinfaccerò niente anche perchè non ne avrò modo. Non sa niente nessuno (eccetto certe persone..) come lo è stato dall'inizio fino ad ora. Non saprà.
La testa che pesa un pò di più, troppe pagine da studiare.Rimboccarsi le maniche, sorridere quando lo si sente -perchè un sorriso falso non trasmette niente. La vita fuori non aspetta e non c'è tempo da sprecare così..
..Non so cosa mi servirebbe..
Chissà perchè poi le storie così sono sempre quelle che cerco di tenere più nascoste. In questi anni, pochi per la mia età, solo due.
Chissà perchè poi le storie così sono sempre quelle che cerco di tenere più nascoste. In questi anni, pochi per la mia età, solo due.
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