domenica 15 gennaio 2012

Reportage.

Sembra essere passato già qualche anno, invece era l'11 marzo solamente di un anno fa.
Ora locale 14.45 (6.46 italiane): un terremoto colpisce la zona nord-est del Giappone. Un'onda alta più di 10 metri lo segue dopo poco.
Nel frattempo a Fukushima il sistema di controllo automatico della centrale ha spento i reattori attivi.
Il danneggiamento della rete elettrica causato dal terremoto, ha fatto sì che si verificasse un blackout.
L'onda dello tsunami ha fatto fuori i gruppi elettrogeni e ha automaticamente fatto azionare le batterie d'emergenza. Queste, che funzionano solo per alcune ore, una volta esaurite hanno lasciato i reattori privi del sistema di raffreddamento. Inizia la crisi.
All’interno dei reattori si è liberato idrogeno gassoso. Gli operatori hanno lasciato uscire il gas dai vessel ( un robusto contenitore di alta pressione, che contiene le barre di combustibile reagenti, l'acqua di raffreddamento che sommerge le barre, e anche il vapore che fuoriesce dalla superficie dell'acqua riscaldata dalle barre), per ridurre la pressione interna. L’idrogeno ha reagito con l’ossigeno dell’aria esterna, provocando un’esplosione che ha distrutto la parte superiore degli edifici di alcuni reattori.
L'incidente è più grave di quello di Chernobyl.
12mila morti accertati e 14mila dispersi.


Ma non basta.
Un mese dopo, la storia si ripete.
Il mondo intero si riunisce attorno a questo dolore, arrivano soccorsi da ogni dove. L'esercito americano è intervenuto al fianco delle forze armate giapponesi in una operazione di recupero dei dispersi. I numeri salgono di giorno in giorno.
Centinaia di iniziative sono state supportate da blogger e lettori. Da tutti coloro che hanno contribuito nel loro piccolo inviando anche solo un euro.
In Italia in molti organizzano iniziative benefiche a sostegno del popolo del sol levante.

Sei mesi dopo, le immagini parlano.
Kesennuma: 13 marzo, 3 giugno e 1° settembre (Ap/Kyodo)

L'aeroporto di Sendai: 11 marzo, 3 giugno, 6 settembre (Ap/Kyodo)

Matsukawaura: 13 marzo, 3 giugno, 6 settembre (Ap/Kyodo)


Dopo quasi un anno il Giappone mentre raccoglie ancora schegge lasciate nel cuore, cammina su un terreno distrutto e ricostruito sempre più forte.
In autunno la natura da ancora spettacolo.


Stamattina ho visto in tv "storie di confine". L'argomento era questo..
Così ho deciso di scrivere qualcosa di molto semplice e corto, giusto per riportare alla memoria qualcosa che loro hanno impresso nella mente tutti i giorni.
=)
Simo

domenica 1 gennaio 2012

Anno nuovo!

01.01.2012

Domenica mattina a scrivere sul blog, mentre i gli altri "giovani" e anche qualcuno più vecchio, dormono!
Io invece, giù dal letto dalle 9:00! La mia sveglia incorporata mi fa svegliare quasi sempre non dopo le 10:30, indipendentemente dall'ora di ritorno la sera (la notte in questo caso!) :) Però, avrei voluto dormire ancora!
Ma comunque ora ci sono, quindi andiamo avanti.
Bene! Voi: ancora impressa la lista dei buoni propositi per il nuovo anno? O è stata sbafata dall'effetto alcolico delle feste?
Io quest anno ci rinuncio a fare la mia.. I propositi sono sempre gli stessi! Anzi uno in più quest anno: superare gli esami di stato senza attacchi di ansia che mi tengono chiusa in casa sui libri!
Qualche consiglio a riguardo? :)
Perfetto. Nella mia vita, e non solo in questo anno, chiedo di non essere sola. Mai.
BRINDO a tutti quelli a cui piace illudersi che cambiando la data possano cambiare molte cose. (E mi ci metto anche io penso..)
BRINDO a tutti quelli che hanno in circolo l'ossigeno che alimenta il fuoco della speranza.
BRINDO alle persone che nella mia vita sono entrate inaspettatamente, e allo stesso modo ne sono uscite.
BRINDO a chi mi ha lasciato un vuoto e a chi, invece, lo ha riempito.
BRINDO a chi tutte le mattine ha la forza di andare avanti, trascinandosi un peso addosso.
BRINDO a chi, la forza, la ritrova ogni momento guardando le persone che ama.
BRINDO a chi non ha più un lavoro, una casa, un sogno, un soldo.
BRINDO a chi, almeno un pò, crede ancora nei valori.
BRINDO a voi, e a questa vita.

" .. piccola porta della speranza, nuovo giorno dell'anno, sebbene tu sia uguale agli altri come i pani a ogni altro pane, ci prepariamo a viverti in altro modo. "

Pablo Neruda